In informatica il termine software viene essenzialmente utilizzato per indicare l’insieme di programmi che fanno parte di una piattaforma specifica e che sono necessari per fare in modo che un determinato compito venga eseguito alla perfezione.
Un software è quindi un programma necessario per il funzionamento preciso e perfetto di una certa attività.
E’ però sbagliato pensare che il software sia presente solamente all’interno di un computer poiché anche uno smartphone, un televisore e qualsiasi altro dispositivo tecnologico non sarebbero in grado di funzionare senza un programma che li guidi.
Fu durante la seconda guerra mondiale che si iniziò a utilizzare il termine “software”, quando i tecnici dell’esercito inglese erano alle prese con il compito di decrittare i codici tedeschi del programma Enigma e, per farlo, dovevano fare i conti non più solo con la componente hardware ma con le istruzioni che venivano date a questa meccanica per permettergli di funzionare.
In seguito il termine software venne usato per identificare genericamente le istruzioni impartite ai computer.
La versione primaria (o beta) di un software rappresenta un programma che deve ancora essere migliorato e aggiornato, aumentandone le caratteristiche, aggiungendo alcune funzionalità e sistemando eventuali bug.
Le versioni successive di un software sono quindi più aggiornate ed efficienti in termini qualitativi.
I software vengono sviluppati e aggiornati continuamente e, proprio per questo motivo, anche l’Hardware deve sostanzialmente subire delle modifiche importanti; per supportare software moderni, infatti, si ha bisogno di processori più veloci, memorie di volta in volta più grandi e capacità di Input e Output maggiori.
Lo sviluppo software continuo impone, di conseguenza, uno sviluppo legato ad altre attività come i modem analogici che devono essere più veloci (nel tempo si è riusciti ad aumentare la velocità portandola da 110 bit al seconda a 56 bit al secondo) e i dischi rigidi hanno aumentato le loro dimensioni trasformandosi da un massimo di 10 megabyte nel 1982 per arrivare a 1 Terabite nel 2007.
Esiste sul mercato ormai un ampio spettro di software dedicati a diverse attività da svolgere su computer.
I software di testi sono quelli necessari per pote utilizzare il computer come mezzo per scrivere, fare calcoli e elaborare formule complesse.
Rientra in questa sfera il cosiddetto office che comprende Word, utilizzato per la scrittura, Excel, utile per calcoli complessi, tabelle e creazione di flussi o diagrammi.
Accanto ai programmi per scrivere ci sono poi quelli utili per realizzare presentazioni o dei filmati con slide e diapositive che spesso sono alla base di un esame universitario ma vengono spesso utilizzati come mezzo per aiutare la comprensione nella spiegazione di alcuni concetti alle lezioni universitarie o alle conferenze di lavoro.
Access è invece un altro software molto utile per la gestione di un grande quantitativo di dati.
La maggio parte dei computer presenti all’interno delle abitazioni permette anche l’accesso a Internet e quindi la possibilità di navigare nel web.
I software di questo tipo si chiamano browser e i più utilizzati sono Microsoft Internet Explorer, Google Chrome e Mozilla Firefox.
Sempre legati alla possibilità di navigare in Internet ci sono poi una serie di programmi usati per inviare oppure ricevere dei messaggi di posta elettronica che, nel linguaggio informatico, prendono il nome di Client Mail.
Per tutelare il proprio computer da virus e altro ci sono poi dei software di protezione.
Lo sviluppo software avuto nel corso degli anni ha portato alla nascita di una serie di programmi più evoluti, utili per una serie di attività come per esempio quelle legate alla fotografia, video, musica, film e giochi.
In merito alla fotografia sono stati sviluppati una serie di programmi che permettono di gestire immagini fotografiche a proprio piacimento.
Questi prendono il nome di programmi multimediali e, fanno parte di questa categoria, anche tutti i software pensati per guardare video, film o ascoltare musica.
Per rendere ancora più piacevole l’utilizzo dei dispositivi sono stati poi creati dei software usati a scopi prettamente ludici– ricreativi, i videogiochi , che stanno crescendo esponenzialmente grazie all’innovazione tecnologica che consente di aggiungere effetti e animazioni tridimensionali sempre più realistici e avvincenti.
Per poter sviluppare al meglio un software e renderlo funzionale per l’hardware occorre rispettare alcune fasi. I passi che devono essere fatti per poter sviluppare un software si compongono infatti di attività portanti e attività ausiliarie.
Le attività portanti si dividono, a loro volta, in altri cinque fasi, ossia altre cinque attività portanti che vengono ripetute in maniera costante e ciclica.
Il primo passo da compiere è la definizione delle specifiche. Questo passaggio si rende necessario per la definizione di tutti i servizi che il programma stesso deve offrire oltre che tutte le funzioni minime necessarie per l’implementazione di quelle successive.
Questo passaggio è quindi fondamentale per definire i requisiti minimi e di progetto, ossia la descrizione di come diventerà il software al termine del percorso e le potenzialità che lo stesso sarà in grado di avere.
Grazie a questo passaggio si realizza la vera e propria produzione del programma che viene realizzato seguendo alla lettera tutte le specifiche e i requisiti definiti nella fase precedente.
In questa fase devono essere rispettate tutte le attività e tutti i passaggi definiti nelle specifiche precedenti.
Una volta creato il software è possibile passare alla terza fase potante ossia l’ispezione del software.
Questo passaggio si rende necessario per verificare che il programma contenga tutti i requisiti previsti, che gli stessi siano stati implementati in maniera corretta e che sia quindi possibile validare il software e renderlo papabile alla commercializzazione.
Prima della messa nel mercato, però, è necessario passare per la quarta fase, ossia quella del collaudo del software. In questo passaggio vengono eseguiti una serie di test per verificare la qualità del programma stesso e la sua funzionalità connessa all’Hardware.
Infine, occorre correggere il software apportando eventuali interventi di modifica e implementando le potenzialità dove sia possibile.
Oltre alle attività portanti vengono eseguite le attività ausiliarie che, pur non essendo obbligatorie, possono fare la differenza del successo di un programma rispetto a un altro.
Tra le attività ausiliarie ci sono soprattutto tutte quelle attività legate alla gestione, sia della configurazione che della qualità del software.
Per realizzare un programma di qualità e appetibile, occorre apportare dei miglioramenti tangibili ed evidenti, non basta quindi eliminare gli errori ma il software va sviluppato in modo che sia comprensibile al massimo, ossia sia semplice da utilizzare facendo quindi in modo che un utente preferisca questo piuttosto che un altro.
Pensare che la tecnologia possa crescere ancora con novità sempre più importanti e innovative sembra impossibile poiché viviamo in un contesto dove ormai esistono delle applicazioni per ogni cosa.
Grazie allo sviluppo software che si è avuto negli anni, infatti, è possibile utilizzare i propri dispositivi per qualsiasi contesto: le App a disposizione sono delle più disparate e utilizzate da chiunque, anche da parte di chi ha poca dimestichezza con la tecnologia data la semplicità di utilizzo.
I processi di crescita dei software sono, ad oggi, influenzati dalla cosiddetta intelligenza artificiale.
Gli sviluppatori sono delle professioni che stanno avendo una crescita esponenziale importante e i servizi offerti sono richiesti dalle aziende più disparate.
Gli sviluppatori di software sono cresciuti di ruolo, passando da personalità addette alla stesura del codice necessario per far funzionare il programma e, di conseguenza l’hardware, fino a diventare degli elementi indispensabili al successo di un programma.
La scienza e la tecnologia sono in continua crescita e, accanto alle figure degli sviluppatori si sono affiancate le intelligenze artificiali che lavorano a stretto contatto con gli algoritmi tradizionali (ma anch’essi evoluti).
Proprio l’intelligenza artificiale riuscirà a rendere lo sviluppo software sempre più facile poiché già da ora è possibile programmare delle applicazioni dall’inizio alla fine in totale e completa autonomia.
Per rendere fattibile questo quadro occorre attendere ancora qualche anno ma è già possibile osservare come l’IA nel mobile sia operativa e altamente funzionante.
Inoltre, l’utilizzo di un intelligenza artificiale permette di scongiurare il rischio del cosiddetto errore umano nel quale possono cadere gli sviluppatori.
Sviste e inesattezze diverranno quindi un lontano ricordo e sarà possibile raggiungere lo sviluppo di un software velocemente, senza alcun ritardo dal momento in cui la maggior parte delle operazioni potranno essere snellite e velocizzate con l’IA.
Con queste premesse è facile pensare che tra qualche anno il ruolo degli sviluppatori di programmi non sarà più relegato a persone con un curriculum informatico importante poiché le nuove ed evolute piattaforme cloud ad hoc permetteranno di realizzare, implementare, modificare e sviluppare software senza conoscere alcun codice (cosa avvenuta anche in passato grazie al miglioramento del pacchetto Office che ha permesso a molte persone di avvicinarsi al mondo digitale).
Grazie all’intelligenza artificiale e agli evoluti linguaggi di programmazione, non si dovranno necessariamente studiare linguaggi appositi e complicati ma sarà possibile utilizzare dei moduli preimpostati per implementare la base di alcuni software.
Saranno quindi gli algoritmi dell’intelligenza artificiale e il computer stesso che potranno codificare un’attività permettendo al software di crescere velocemente e in maniera esponenziale e non servirà conoscere per forza i cinque maggiori linguaggi di programmazione.
Oggi, infatti, per sviluppare software occorre avere una conoscenza approfondita di Java (che permette di sviluppare applicazioni web, applicazioni per smartphone e per tablet), il linguaggio tradizionale C, ancora usato per la realizzazione dei software di sistema di tipo industriale e in quelli legati alle telecomunicazioni e all’elettronica, il linguaggio C++ per le memorie di sistema, il linguaggio C Sharp (conosciuto anche con il codice C#), usato per le applicazioni Microsoft ma anche per alcuni videogiochi e smartphone e infine il linguaggio Python usato per le applicazioni web e l’analisi dei dati.
Ovviamente questi linguaggi sono alla base delle conoscenze di uno sviluppatore tuttavia il futuro per queste figure professionali si prospetta roseo.
Gli sviluppatori potranno creare nuovi programmi e migliorare quelli esistenti collaborando a stretto contatto con il computer che al suo interno ha già tutta la predisposizione per poter lavorare senza il bisogno di un codice specifico: potrà infatti prendere tutte le direttive che gli vengono fornite codificandole automaticamente.