Interattività e interconnessione: la nostra realtà attuale viene attirata sempre di più in direzione di queste due forze.
La quotidianità di miliardi di persone è pervasa dal web, che riesce a ridurre le distanze di un mondo che è più così e immenso, almeno per quanto riguarda lo scambio dei dati e delle informazioni.
Internet cattura tutti nella propria rete e non ha intenzione di fermarsi qui.
E se il Web, nel suo continuo mutare, cambiare, evolversi, riuscisse ad evadere dai suoi confini informatici per integrarsi concretamente con la realtà in cui viviamo?
Questo scenario, che appare come un ferdido racconto di fantascienza, oggi ha un nome: IoT, acronimo di Internet of Things, ovvero Internet delle cose.
Il progetto sta già pervadendo il nostro modo di capire e osservare il mondo e mostra chiari margini e potenzialità che sono ancora da esplorare.
E ciò è dimostrato dalle innumerevoli applicazioni che si trovano in ambito industriale e sono diffuse nella quotidianità.
Di seguito tratteremo queste tematiche nel dettaglio, analizzandone la modernità di giorno in giorno più avvincente.
Kevin Ashton e i suoi collaboratori immaginano un mondo dove gli oggetti potessero essere dotati di “intelligenza”: siamo nell’alba del ventunesimo secolo, presso l’Auto-ID center.
L’ispirazione arrivò loro dalla natura stessa di internet, in grado di riconoscere materiale ipertestuale tra le differenti strade della propria rete e, soprattutto, in tempo reale.
Da questo punto di partenza, nasce il concetto di intelligenza delle cose di cui parlano gli addetti ai lavori del consorzio di ricerca con sede presso l’MIT.
Ogni oggetto materiale, una volta correlato ad un sistema multimediale, riesce a trasferire informazioni su sé stesso a tutti gli utenti che sono a loro volta connessi al sistema.
La chiave dell’interazione dell’Internet of Things è il costante scambio di informazioni, fenomeno che avviene in tempo reale.
Ipotizziamo, ad esempio, un allarme che suona in anticipo per avvertire il lavoratore di un ingorgo nella strada che percorre abitualmente; delle scarpe che registrano i percorsi e le distanze effettuate durante gli allenamenti e consentono di partecipare a sfide virtuali su scala mondiale.
Queste idee, un tempo impensabili, oggi non sono così lontane.
Il passaggio decisivo si è verificato nel momento in cui è stato integrato il mondo elettronico: un processo ancora in fase di evoluzione ma che sta rapidamente bruciando tutte le tappe.
Lo scopo di tutte le tecnologie che entrano in gioco è quello di far parte della realtà del mondo che ci circonda, dove non si parla più di semplici oggetti ma di smart objects (oggetti intelligenti), che sono attrezzati grazie a dei sistemi di riconoscimento tali da renderli visibili dalla rete.
Un oggetto, per essere smart, deve possedere alcune caratteristiche specifiche: connessione, localizzazione, identificazione, capacità di elaborazione dei dati e capaciatà di interagire con l’ambiente esterno.
Queste particolari funzioni gli vengono fornite attraverso implementazioni tecnologiche, come codici di identificazione o chip specifici.
Alcuni fra i primi esempi brevettati sono stati i tag RFID (Radio-Frequency IDentification), una generazione innovativa di tag elettronici capaci di immagazzinare informazioni sugli oggetti che identificano.
Queste etichette, tramite transponder (ovvero, sistemi di radio frequenza), comunicano i dati memorizzati a dispositivi che vengono predisposti per leggerne le informazioni e mantenere costantemente aggiornato il proprio stato.
I reader, i dispositivi lettori, possono essere sia fissi che mobili.
La direzione intrapresa, era chiara fin dall’inizio: i lettori furono implementati nei telefoni cellulari.
Ai giorni nostri, smartphone e tablet sono infatti gli attori principali dell’Internet of Things.
Questi dispositivi, si configurano come lettori personali, sono sempre a disposizione e a portata di mano e sono parte integrante dello Smart World che continua ad espandersi intorno a noi.
Gli ambiti di applicazione di queste tecnologie sono cresciuti a dismisura.
Si ampliano e sono in continuo aggiornamento nel settore dell’infomobilità, hanno trovato fortuna in diversi ambiti produttivi a livello industriale e hanno trovato interessanti sbocchi di riuscita persino nel campo della tutela dell’ambiente.
I benefici principali, emersi con maggiore chiarezza, si riscontrano in ambito di commercializzazione dei prodotti: le aziende sfruttano la rapidità della comunicazione che avviene in tempo reale fenomeno frequente nella città di Brescia.
Le attività sfruttano le conoscenze ricavate dai dati di vendita degli oggetti intelligenti per riuscire a ottimizzare i servizi offerti, e costruiscono il servizio o prodotto creato su misura per il consumatore.
Quindi, per questi motivi, tutto ciò che concerne gli oggetti smart, dall’assistenza alla logistica, si evolve con estrema rapidità, perché la merce è riconoscibile in tempo reale.
Le innovative tecnologie che utilizzano la geolocalizzazione interagiscono in questo nuovo mondo interconnesso: parliamo delle tecnologie RTLS.
Verso la fine degli anni ’90 nasce il concetto di RTLS (Real-Time Locating System).
Tim Harrington, Jay Werb e Bert Moore, un gruppo di ricercatori, decidono di proporre questa espressione.
L’atmosfera era quello della ID Expo, evento rilevante per l’intero settore.
L’innovazione si proponeva come un ampliamento dellI ricercatori facevano riferimento ad una tecnologia con ampi margini di crescita: questa innovazione si proponeva come un ampliamento delle capacità dei tag RFID.
Non si voleva solamente utilizzare la funzione di riconoscimento automatico dei tag applicati ai target, l’obiettivo era quello di mostrare la posizione in tempo reale di un particolare oggetto sullo schermo di un computer: ma ciò sembrava uno scopo fin troppo ambizioso.
PinPoint e WhereNet hanno proposto i dispositivi RTLS, nello specifico durante la ID Expo.
Questa tecnologia non riscosse un immediato successo, perché appariva come troppo dispendiosa per avere mercato e prendeva spunto da precedenti applicazioni militari.
Ciò che stupì tutti, compresi i ricercatori, è stato l’avanzamento tecnologico dei decenni successivi.
Infatti, i dispositivi basati sui RTLS presero successivamente piede e trovano applicazioni efficaci in svariati ambiti.
In sintesi, questo tipo di tecnologia è strutturato attraverso sistemi automatici che riescono ad identificare la posizione di oggetti e persone, consentendone, in questo modo, il tracciamento.
Chiunque si avvalga di questi sistemi potrà conoscere la posizione attuale o quella passata dell’oggetto di interesse e per il quale sta interrogando il sistema: i dati vengono messi a disposizione in tempo reale.
Questa funzione rappresenta un’implementazione di grande rilevanza nel quadro dell’IoT.
Infatti, lo sfruttamento della tecnologia RTLS trasmette informazioni, anche molto dettagliate e immediatamente, utili in quelle attività dove l’abilità di programmazione e organizazione è lo snodo nevralgico di ogni azione.
Il sistema nasce dell’interazione complessa di svariate tecnologie.
In questo caso, ad essere coinvolta è un’intera serie di dispositivi (i tag), che dispongono di singole o molteplici funzioni di localizzazione e comunicazione, tutte di natura wireless.
L’informazione che deriva dalla loro precisa interazione deve essere a sua volta comunicata con precisione e puntualità al sistema centrale che, ogni volta che verrà interrogato potrà consentire all’informazione di essere visibile e riconoscibile in tempo reale.
La conoscenza si traduce in controllo, il controllo in previsione e aggiramento di eventuali ostacoli.
Ed è così che un nuovo alleato si affaccia nel mondo dell’Internet delle cose.
Il vantaggio, acquisito da molte aziende di Brescia, è davvero notevole per diversi settori: quello logistico e quello dei trasporti in primis.
Viene migliorata proprio la movimentazione della merce, anche se i benefici sono davvero svariati.
Avendo la possibilità di conoscere le precise coordinate della merce stoccata, i margini di errore si possono ridurre al minimo nel caso del suo reperimento e velocizzare così la preparazione degli ordini.
Allo stesso tempo, in pochi istanti e con pochi semplici clic, è possibile controllare lo stato di avanzamento di una spedizione.
Le applicazioni RTLS rappresentano una vera e propria rivoluzione.
Questa tecnologia, offre la possibilità di affinare funzioni dalla delicata natura a livello industriale, come la gestione degli spazi, la pianificazione dei trasporti e della produzione stessa.
Ma una domanda sorge spontanea: perché limitarsi ai singoli oggetti?
Basti pensare all’organizzazione interna di un’impresa e di come questa possa usufruire dei vantaggi di un sistema RTLS.
Tramite questa tecnologia, diventa possibile il controllo costante degli spostamenti del personale, dall’accesso nella struttura alla puntualità degli incarichi svolti.
Le informazioni rilasciate dai tag RFID vengono elaborate e immagazzinate dal sistema centrale.
Il monitoraggio può essere sia un valido aiuto nella verifica della produttività, riuscendo a calcolare i percorsi più brevi per raggiungere i reparti aziendali e può diventare anche un ottimo mezzo di prevenzione.
Questa caratteristica rappresenta un vero valore aggiunto, soprattutto in quei luoghi di lavoro dove c’è un alto tasso di movimento di mezzi e di lavoratori.
Un ambiente dotato di questa tecnologia è capace di reagire ad informazioni sensibili correlate a situazioni di potenziale pericolo, riesce a prevedere collisioni o incidenti.
Tra gli aspetti maggiormente migliorabili c’è quello della sicurezza: infatti questo settore è oggetto di interesse e di investimento nel settore dei RTLS.
In tal senso, sarebbe molto utile mantenerre monitorata la posizione degli occupanti di un carcere o dei pazienti psichiatrici all’interno di un’adeguata struttura.
Questa tecnologia ha degli enormi margini di miglioramento, già dimostratasi in grado di integrarsi perfettamente con i Tag RFID senza andare a stravolgere le acquisizioni ottenute nell’ambito dell’IoT.
La direzione che è stata presa dallo sviluppo tecnologico è molto chiara: la diffusione sempre più vasta di prodotti di domotica, così come la tendenza ad elaborare sistemi elettronici e informatici omicomprensivi.
Ogni giorno sembra più vicino il raggiungimento di una realtà interconnessa.
E i cori di dissenso, colmi di preoccupazione, si alzano di fianco alle esclamazioni di chi è entusiasta di questa tecnologia.
Esistono, come abbiamo avuto modo di osservare, moltissimi vantaggi.
Se si parla della prevenzione dei pericoli, la tecnologia RTLS rappresenta uno strumento fondamentale e non solo.
L’idea alla base di Internet of Things è quella di un’unione sempre più stretta fra materiale e virtuale, fusione che attraversa i limiti del mezzo elettronico.
Questa sinergia valica i confini del mezzo elettronico ed è in grado di abbattere le distanze e di fornire al nostro approcio alla vita una prospettiva nuova, migliorata rispetto alla sua interconnessione e alla sua interattività.
I dubbiosi, però, restano: poiché vedono in queste novità una grave minaccia alla propria sicurezza ma anche alla privacy che cercano di proteggere.
La localizzazione delle persone è uno degli aspetti al centro di discussione.
La limitazione della libertà d’azione individuale potrebbe essere una delle derivazioni del controllo degli spostamenti.
Quanto può mantenersi autentica la capacità decisionale di un soggetto le cui mosse sono monitorate e indirizzate da un oggetto a lui esterno: la questione in campo è quindi prettamente di natura morale.
La pervasività della tecnologia, secondo le argomentazioni di queste critiche, diventa il pretesto per esporre l’umanità a dei rischi molto pesanti.
Gli attacchi degli hacker informatici si configurano, così, una forma molto più grave di semplici minacce.
Il problema sembra estendersi dalla diffusione di informazioni private, al vero e proprio controllo di tutti gli strumenti tecnologici che introduciamo con sempre maggior frequenza all’interno delle nostre abitazioni.
Queste situazioni sono di indubbia serietà e devono far riflettere: per questo motivo, tutte le realtà che operano utilizzando il mondo dell’Internet delle cose hanno il dovere di porsi i sovracitati problemi.
I produttori investono costantemente nel tentativo di rilasciare prodotti sicuri e software ben difesi da eventuali attacchi, proprio perché si pongono questi problemi.
E’ di fondamentale importanza che il consumatore sia in grado di accedere a tutte le informazioni in grado di renderlo consapevole dei prodotti acquistati: è necessario, infatti, uno sforzo che vada oltre i meri limiti della produzione.
La realtà dell’IoT è sempre più attuale e in costante evoluzione: e questo viene mostrato dalle tecnologie RTLS.
Non rimane che sedersi e assistere alle sorprese di un’evoluzione che promette di accompagnarci verso un nuovo step: l’uomo 2.0.